L'alma terra amendue vivi nel gremboChiudéali; ché tra l'ombre anco gli onora 395
L'Olìmpio: ciascun giorno alternamenteRisorgono alla luce e giù nell'Orco
Ridiscendono; al par degli Immortali
Gloria amendue gli incliti eroi sortîro.
? 305 Indi, la donna d'Aloèo comparve, 400
Ifimedèa, che riamata, amanteDi Nettun si vantò; due figli n'ebbe,
Il cui viver fu breve: Oto divinoE l'illustre Efialte. Oltre ogni dire
Grandi e belli la Terra alma nutrilli 405
Dopo l'inclito Orión. Novenni appena,
Nove cubiti i corpi aveano in largo,
Trentasei d'altitudine. CostoroMinacciâro gli Dèi, lassù nell'etra,
Di destarvi di guerra empia i tumulti: 410
L'Ossa all'Olimpo e sovra l'Ossa imporreBramâro il Pèlio, di boscaglie ombroso,
Onde il Cielo scalar. Certo ad effettoPosto l'impresa avrìan, ringagliarditi
Dalla perfetta età; ma gli immolava 415
Di Giove il figlio e di Latóna, in primaChe i molli fiori sotto alle lor tempie
Surgessero, ad ornar le guance e 'l mento.
? 321 Fedra indi, e Procri, e di Minòs prudenteLa bella figlia appàrvemi, Arianna, 420
Che Tèseo un dì rapìa, per indi addurlaDa Creta al sacro suol dell'alma Atene;
Ma di lei non gioì, ché da Diana
Prima in Dìa morta fu, là dove tolseBacco a far contra lei testimonianza. 425
? 326 Mera, Climene e alfin la detestataErifìle arrivò, che dell'amato
Sposo alla vita, aureo monil prepose.
Ma, né dire potrei, né nomar tutteLe apparse degli Eroi figlie e consorti, 430
Che l'alma notte prima non si consumi.
Ecco l'ora del sonno, o qui od in naveCon i compagni; a' Numi ed a' Feaci
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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437 |
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