Dal popolo otterremo indi 'l compenso;
Non egual fôra a tanto pondo un solo."
? 16 Plauso fêro a quel detto, indi a colcarsi 20
Tutti ne' loro alberghi si avviâro.
Come rosea nel Ciel fulse l'Aurora,
Vèr la nave avacciàvansi col bronzo,
D'uom forte adornamento. Il Re medesmoIto alla nave, sotto i banchi 'l mise, 25
Non forse alcun de' rèmigi si offenda,
Quando darà ne' remi. Al real tetto,
Onde apprestar la cena, ìvano i prenci.
? 24 Il Re forte immolò per onorarliUn tauro a Giove che di negri nembi 30
S'avvolge e regge l'universo. InceseL'anche, giulivi celebrâro il prandio
Dilettoso; tra lor cantando gìaDemòdoco, il divin vate, in gran pregio
Dalle genti tenuto. Ma sovente 35
Al risplendente Sol volgea lo sguardo,
Pur aspettando ch'ei tramonti, Ulisse;
Cotanta del redir brama il pungea!
Quale a villano che cenar desìa,
Poiché l'intero dì sul terren duro 40
Tràssergli i negri tori il forte aratro,
Giunge gradito il tramontar del Sole,
Ché al pasto della sera allor si avvia,
Benché sotto tremar senta il ginocchioDell'ostinato faticar già stanco; 45
Non altrimenti si rallegra Ulisse,
Cader veggendo in occidente il Sole.
Tosto a' Feaci, nel remeggio insigni,
Drìzzasi e più che ad altri al Re favella:
? 38 "Alcìnoo Re, tra queste genti illustre, 50
Compiuti i libamenti, al natìo locoRimandatemi illeso e 'l Cielo sempre
Vi guardi; i vóti del mio cor son pieni,
La scorta e' cari doni. E piaccia a' Numi
Che mi tornino a pro; che saggia e fida 55
Trovi nella magion la donna miaE giocondi di vita e di salute
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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437 |
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Plauso Ciel Aurora Il Re Giove Sol Ulisse Sole Ulisse Sole Feaci Cielo Numi
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