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      Che giunga ad annunziar del Re il ritornoNé dalla donna sua, né dal diletto
      Figlio a' suoi detti acquisterà mai fede.
      Bramosi di ricetto, i pellegrini 165
      Mentiscono, né dir vogliono il vero.
      Ciascun di lor che in Ìtaca si addusse,
      Come al cospetto fu della regina,
      Illuderla tentò con vani accenti.
      Tutti accoglie benigna; a parte a parte 170
      Gl'interroga, non senza giù del ciglioVersar copia di lagrime, costume
      Di donna cui perì lunge lo sposo.
      Foggeresti tu stesso, o vecchio, forse,
      Qualche favola, ove altri a te porgesse 175
      Tunica e manto. Ahi! certo al Signor mio,
      Dall'ossa giù divelsero la cuteCani ed augei veloci o in mar la spoglia
      Divoràrongli i pesci e sotto un mucchioDi sabbia or l'ossa giacciono in sul lido. 180
      Di tal guisa perì, ned altro a tuttiI suoi fidi lasciò, che immenso affanno
      Ed a me più, ché sì benigno e miteNon troverò signor, dovunque io vada.
      Non se del padre e della madre mia 185
      Ricalcassi le soglie ov'io già nacqui,
      Ov'ei medesmi crèbbermi. Né tantoPiango per lor, benché m'arda il desìo
      Di rivederli nel natìo paese,
      Quanto l'assenza dell'eroe mi accora. 190
      Nomar Ulisse paventosamente,
      Benché lontano, appena, ospite, ardisco;
      Tanto mi amò, tal di me cura ei prese,
      Che dopo ancor ch'ei si partì, col nomeDi fratello maggior pur sempre il chiamo." 195
      ? 148 "Benché t'ostini incredulo - risposeL'inclito Ulisse -, a dir ch'ei non ritorna,
      Pur io ti giuro, né già parlo a caso,
      Ch'ei redirà. Di così lieto annunzioPresta tiemmi la strenna, incontinente 200
      Che il piede ei metterà nel suo palagio.


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Odissea
di Omero (Homerus)
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