Pagina (305/437)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma offende Antėnoo me, perché crudeleFame, sorgente d'aspri guai, m'opprime.
      Oh! se gli Eterni, oh! se le ultrici Erinni
      Proteggono il mendico, anzi all'Imene,
      Antėnoo sia da morte orrida colto!" 585
      ? 477 E l'Eupėtide: "O forestier, ti cibaQueto seggendo ed in silenzio, o quinci
      Pārtiti, acciō i garzon (poiché sė audaceFarnetichi) non trāgganti attraverso
      Questa reggia dal piede o dalla mano, 590
      Tutto dilacerato e posto a brani."
      Tacque ed i Proci tutti, accesi in ira,
      Fremėan; di quegli alteri alcun proruppe:
      ? 483 "No, non a dritto, Antėnoo, percotestiLo straniero infelice. Ahi! sciagurato! 595
      Fors'egli č un Nume che dal Ciel discese;
      D'ospite in forma, di lontana terraPercorron le cittā spesso gli Eterni,
      Per cui tutto si compie, e veggion chiaraDe' mortai l'insolenza o l'equitade." 600
      ? 488 Antėnoo a vil prese quel detto. Intanto,
      Per la percossa che sostenne il padre,
      Telčmaco gran doglia in cor sentėa,
      Ma dalle ciglia non cadéali a terraPur una stilla; crollō il capo e l'alta 605
      Strage de' Proci in mente rivolvea.
      ? 492 Come udė del percosso in sua magione,
      Penčlope sclamō tra le sue ancelle:
      ? 494 "Oh! Te stesso cosė, d'un de' suoi straliApollo dal sonante arco saetti!" 610
      ? 495 Ed Eurėnome a lei: "Se ciō a secondaDe' nostri vóti andrā, niun di costoro
      Sull'aureo trono rivedrā l'Aurora."
      ? 498 E la Regina: "O mia Nutrice, tutti,
      Rotti al mal far, gli abbomino, ma tengo 615
      L'Eupėtide alla morte atra sembiante.
      Vagava per la reggia un infeliceStraniere a far la cerca; inopia il preme;


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437

   





Antėnoo Eterni Erinni Imene Eupėtide Proci Antėnoo Nume Ciel Eterni Antėnoo Proci Ed Eurėnome Aurora Regina Nutrice Eupėtide