L'empiano tutta, sì vedrem costuiL'ultima volta disfrenar gli strali."
? 79 Detto, fe' scintillar l'acuta spada 100
Ferrea, a due tagli e s'avventò sovr'essoCon orribile grido. Ulisse in questa
Vibrò lo stral che lo colpì nel petto,
Sotto la poppa ed il quadrel veloceGli penetrò nel fegato; già 'l brando 105
Dalla man gli cadé, vertiginosoSi rigirò, diè d'urto in sulla mensa
E rinverso cascò; per terra sparte
Îr le dapi e la coppa; ei della fronteFerì lo spazzo, s'angosciò nell'alma, 110
D'ambe le piante calcitrando, scosseIl seggio in cui dianzi posava; alfine
I torbid'occhi al gran buio richiuse.
? 89 Ma stretto il brando, Anfìnomo s'avventaContra l'eroe, se mai dall'alte porte 115
Vaglia, in bando a cacciarlo. L'antivenneTelèmaco: diretro, infra le spalle,
La ferrea lancia gli piantò, che fuoriDel petto riuscì. Quei fragoroso
Cadde e la terra con tutta la fronte 120
Percosse. Di colà ratto si tolseIl garzon, la lung'asta abbandonando
Dell'ucciso nel sen; ché tema il prese,
Non forse alcuno degli Achivi irrompa,
Mentr'ei s'indugia a sconficcar la lunga 125
Asta, e di punta con il brando il fiedaO d'un fendente, se chinato il trovi.
Corse veloce; al genitor vicinoStette, e con presto favellar soggiunse:
? 101 "Or or ti recherò, padre, uno scudo, 130
Due giavellotti, alle tue tempie adatto,
Di saldo rame un elmo, ed io pur l'armeVestirò ed altre ne darò a Filèzio,
Altre ancora ad Eumèo: sta bene armarci."
? 105 E 'l Re: "Va', corri. Finché a mia difesa 135
Bastan gli strali, non da queste porte
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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437 |
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Anfìnomo Achivi Filèzio Eumèo
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