Ch'oltre le offese che da lor patimmo,
Or agognan furendo ad immolarci." 335
? 265 Tolta la mira di rincontro, tuttiL'aste acute avventâr. Ulisse uccise
Demoptòlemo; il pro' suo figlio, Euriade;
Eumèo trafisse Èlato, ed il custodeDe' buoi, Pisandro. Al vasto pavimento 340
Tutti dieder di morso. Ne' recessiDell'aula gli altri arrètransi fuggendo;
Ma Ulisse con i suoi prodi gl'incalza,
Disvelte ch'ebbon dagli estinti l'arme.
? 272 L'aste in questa lanciâro impetuosi 345
Di nuovo i Proci; disviò gran parteDi que' colpi Minerva: altri la volta,
Altri la porta valida investìo,
Del terzo l'asta rimbalzò dal muro.
Ma all'Ìtaco garzon leve fiedea 350
Anfimedonte il polso, disfiorandoCon il rame la pelle; e la lung'asta
Di Ctesippo ad Eumèo, raso lo scudo,
La spalla gli scalfì, volò ben lungeEd a terra cadette. Al Re d'intorno 355
Ristringèndosi, il figlio ed i pastoriFiedevan d'asta i Proci. Atterrò Ulisse,
Eversor di cittadi, Euridamante;
Il figlio, Anfimedonte; Eumèo trafissePòlibo; colse nel petto Filèzio 360
Ctesippo, e altier di sua vittoria, disse:
? 287 "Politerside, liberal d'oltraggi,
Non ceder più al furor che ti spiravaOrgogliose parole, il tuo sermone
Dirigi a' Numi che a' mortali tutti 365
Di possanza sovrastano. Or accettaQuesto dono ospital con che rimerto
Il piè bovin che desti al divo Ulisse,
Quand'ei mendico in sua magion vagava."
? 292 Così de' tauri dalle torte corna 370
Il custode parlò. Ma in questa, Ulisse
Corse sopr'Agelào con la lung'astaEd il piagò; nel mezzo all'epa il telo
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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437 |
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