Telčmaco e' pastor co' rastri intanto 570
Spazzâro del palagio il pavimento,
E le donne recâr fuor delle porteLa raccolta bruttura. Acconcio il tutto
Nella magion, ei trasser le fantescheTra la torre e 'l recinto ed in sě angusto 575
Spazio le rinserrâr, che ne' lor pettiTutta speranza di fuggir morěo.
? 461 E 'l garzon saggio: "Con orrevol morteNon tôrrň l'alma, no, da queste donne
Che a me sul capo ed alla madre mia 580
Versâr oltraggi e giacquero co' Proci."
? 465 Detto, ravvolse un canape di naveD'azzurra proda ad un'alta colonna
Con l'un de' capi, gettň l'altro intornoAlla picciola torre e sě 'l tese alto, 585
Ch'esse del piede non toccâr la terra.
Come torde talor dall'ali spase,
O colombe, s'implěcan nelle retiTese nel bosco mentre al nido volano,
Tal che trovan ne' lacci orrido letto, 590
Cosě le ancelle con le teste in fila,
Con fiero nodo intorno al collo avvinte,
Perěan miseramente: i piedi alquantoCon tremito agitâro, e non fu molto.
? 474 Trasser indi i pastor fuor nel cortile 595
Melŕnzio cui con dispietato acciaro,
Troncar nari ed orecchie, l'evirâro,
Buttar le evulse palpitanti membraCrud'esca ai cani; da cieca ira vinti,
I pič, le man mozzŕrongli. Con pura 600
Onda i piedi e le man poscia lavati,
Tornâro al Re, ché l'opra era compiuta.
? 480 Alla cara nutrice allor converso,
Disse l'eroe: "Pňrtami, o vecchia, il zolfoSalutifero e 'l fuoco, acciň 'l palagio 605
Vapori. A venir qui con le sue donnePenčlope conforta; a un tempo ingiungi
Qui di recarsi a tutte l'altre ancelle."
? 485 "Si, tutto a modo, figliuol mio, dicesti,
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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437 |
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Proci Trasser
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