ei prese a dire con tuono di crescente severità e asprezza. "Voi volete rovinarvi, povero giovane: io vi compiango; siete sul fiore dell'età. Ventuno de' vostri compagni sono stati condannati a morte, a giorni si ha da eseguirne la sentenza: e voi, voi sarete il ventesimo secondo. Ma seguitiamo innanzi. Conoscete voi questo carattere?" E posemi davanti i brani scritti da me, e rinvenuti a Barbetti.
Sì, signorerisposi.
Spiegatevi su di ciò, e subito.
Un giornosoggiunsi io "trovai per istrada un foglio mezzo cancellato: mosso da curiosità, il volli copiare; lo lacerai poscia, e mi avvidi di averlo perduto di tasca."
A questo egli atteggiò la bocca ad un sorriso beffardo, e disse:
Menzogne e poi menzogne. Questi fogli aveva in possesso l'amico vostro Barbetti, e sono appunto la parte di un piano rivoluzionario. Non volete confessare? ebbene, finirete male
.
Dopo di che suonò il campanello, e fui riconsegnato ai secondini.
Esposi tutto ai miei compagni di segreta, i quali meco si rallegrarono pel contegno tenuto.
La notte dormii pochissimo, diedi in alcuni sospiri; mi stavano dinanzi que' fogli ritrovati e prevedeva una ben trista sorte.
Prima del mio arresto conosceva già de' ventuno dannati a morte; la voce ne era pubblica: cattivo principio davvero.
La domenica, quinto giorno di prigionia, alle due del mattino, fui desto e fatto levare dal mio sacco; seguii due secondini, che tenevano una fiaccola in mano, e discendemmo insieme le lunghe scale.
Dove si va?
domandai.
Non sappiamofu la risposta.
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Barbetti Barbetti
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