Al sud-est di esso siede l'antica Repubblica di San Marino, lasciata vivere dalla diplomazia estera, quasi a derisione degli Italiani.
Spenti i duchi di Urbino, il territorio di San Leo passò sotto la dipendenza dei papi, i quali vi tennero costantemente un presidio di alcuni fanti e artiglieri, ne migliorarono le fortificazioni, ne armarono il lato settentrionale con sei od otto cannoni di ferro, e i rimanenti con alcune spingarde. Fu da essi destinato a racchiudere i condannati incorreggibili, e i rei di delitti politici durante la compilazione del processo. Per andarvi dalla parte di Urbino non vi era, almeno a' miei tempi, alcuna strada carreggiabile, ed i prigionieri venivano là tratti a cavallo. L'aria vi è purissima; ma il freddo si fa sentire assai per tempo; e l'acqua potabile, essendo di cisterna, è cattiva. Le segrete orribili, anguste, con mura spesse più di un metro, e con finestre su tre decimetri di lato. Il celebre Cagliostro terminò i suoi giorni in una di esse, che prese il nome di Cagliostra.
Alle quattro pomeridiane del giorno che partimmo da Macerata Feltria, pervenimmo a San Leo. Al ponte levatoio della città e del forte eravi una compagnia di papalini, schierata in ordine di battaglia. Tratti alla presenza del comandante, dopo una rigorosa perquisizione, ci pronunziò le seguenti parole:
Signori, eglino sono prigionieri di Stato: è dunque a supporsi che avrò a fare con persone distinte e bene educate; indipendentemente da questa mia credenza, so di fatto ch'e' sono tali.
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