Il papa, realizzando il progetto meditato sino dai primi mesi delle riforme, fugge in braccio al re di Napoli, e un governo provvisorio si costituisce, onde non dar luogo all'anarchia. Tutti questi fatti rafforzavano in Italia il partito repubblicano, nel quale omai si pongono le speranze per nuova riscossa nazionale.
Il governo provvisorio di Roma procedeva in questo mentre con una saggezza non comune; e tenendo lungi ogni elemento di disordine, metteva fuori il decreto per la elezione di una Costituente, che avesse manifestato il suo volere intorno alla forma di governo.
Da ogni parte dello Stato s'incominciò adunque a por mano alle elezioni; e tutto dava argomento, che i deputati sarebbero stati quasi tutti di colore repubblicano.
Mentre che in alcune parti d'Italia stavasi raccozzando degli elementi, che potevano dar luogo alla lotta repubblicana, un fatto assai importante sorgeva sulle sponde del Danubio. Incominciava la guerra d'Ungheria contro l'Austria; ma troppo tardi: l'egoismo mostrato dai capi magiari al principio della nostra rivoluzione, lor costò caro; l'aver promesso di dare fino all'ultimo soldato contro gl'Italiani, purché fossero loro serbate certe garanzie nazionali, fece sì che l'Austria temporeggiò durante la lotta italiana; e, vinta questa, negò le pretese magiare. Vennesi a guerra; ma nulla più potendo gl'Italiani, e la rivoluzione essendo schiacciata in Europa, i Magiari non potevano sperare soccorso dagli altri popoli. Ma come finissero i Magiari si vedrà in appresso.
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