2°) recriminazioni tra i varî partiti e nel seno stesso dei repubblicani;
3°) calunnie basse dei moderati, dei costituzionali, dei monarchici, dei reazionari contro i repubblicani;
4°) trionfo del partito costituzionale;
5°) Mazzini perduto nella opinione, e abbandonato dai migliori patrioti;
6°) accuse contro di lui d'incapacità pratica; evocate le spedizioni di Savoia, dei Bandiera, ecc. e tutte le sue utopie;
7°) scioglimento del Comitato Nazionale Italiano: le sue operazioni, incominciate bene, avevano finito con una disfatta senza esempio, dando a vedere tenuità di mezzi, difetto di tatto politico nello scegliere la opportunità del moto; ché una nazione, e dopo le stragi e le fucilazioni del 1848 e 1849, dopo tale rivoluzione perduta, rimansi spossata, e non può in uno o due anni tornare da capo;
8°) il repubblicanismo rimasto un nome; perdita di rappresentanza nazionale, e di prestigio morale;
9°) impiccamento e galere in Lombardia; prigioni nello Stato Romano, in Toscana e ne' Ducati; arresti e trasporti in massa dei fuorusciti dal Piemonte;
10°) divisioni; sfiducia universale.
Mazzini, che dal 1831 sino al 5 marzo del 1848 era stato capo della Giovine Italia, indi dell'Associazione Nazionale Italiana, istituita a Parigi, e presidente del Comitato Nazionale Italiano, allo scioglimento di questo rientrò nei termini di un privato, o, tutt'al più, di un capo settario.
A questo e' venne consigliato da alcuni amici, fra i quali Nicola Fabrizi e Montecchi, di deporre ogni maneggio di cospirazione; e dalle lettere che egli medesimo scrisse al secondo, sembrava non gli fosse discaro l'avviso.
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