Mazzini la lesse, e rispose: "Noi entreremo, e i Valtellinesi coglieranno l'onore di averci lasciati arrestare e fucilare".
Ora una parola sugli uomini della spedizione.
Questi dovevano essere tra Poschiavo, Samaden, St-Moritz, Campter, Silvaplana e Maloia il giorno 20 almeno di agosto.
Ebbene, di centocinquanta o duecento di già pagati pel viaggio, quanti ne apparvero?
1°) Federico Cam[panella]; 2°) Nicola Ferrari; 3°) Fumagalli; 4°) Rudio; 5°) Pas[sega]; 6°) D. B.; 7°) Maurizio Quadrio; 8°) Co[nti]; 9°) io stesso.
Questi formavano il corpo di spedizione comandato dall'ex-triumviro; tre dei quali, Mazzini, C[ampanella], e Quadrio, sarebbe stato necessario farli trasportare di peso dai contrabbandieri, onde valicare la ghiacciaia del Muretto.
Mentre il corpo della spedizione si preparava al periglioso passo, le polizie non se ne stavano, come suol dirsi, colle mani in mano; da Como e da Milano sembra venissero avvisi, che alcuni fuorusciti italiani tramavano qualche cosa nel Cantone Grigioni.
Pare altresì, che certo Fisher di Coira parlasse intorno al trasporto de' fucili; cosicché Janet, direttore di polizia del Cantone, esaminati alcuni vetturali, seppe che Tito Celsi ne era il possessore.
Questo bastò, perché la mattina del 20 fossi arrestato: subito dopo si fecero delle perquisizioni in molte direzioni; e mentre in Como tutto era andato in fumo, e si facevano arresti, verso il Muretto vennero scoperti duecento fucili, munizioni, ecc.
Il 23, il mio amico Co[nti] fu pure arrestato, e la mattina del 24 ambidue dovevamo essere tradotti nelle carceri di Coira, per essere sottomessi a regolare processo.
| |
Valtellinesi Poschiavo Samaden St-Moritz Campter Silvaplana Maloia Federico Cam Nicola Ferrari Fumagalli Rudio Pas Maurizio Quadrio Mazzini Quadrio Muretto Como Milano Cantone Grigioni Fisher Coira Janet Cantone Tito Celsi Como Muretto Coira
|