Vidi la biblioteca dell'imperatore e l'interno dei suoi palazzi: una sola cosa mi sorprese, e fu che ad ogni andito e a piccoli intervalli vedevansi sentinelle; talché avresti detto che l'imperatore fosse prigione.
Fui più volte al teatro imperiale, e ben da vicino potei vedere l'imperatore e l'imperatrice. Niente di bello: due tipi tedeschi, che nulla esprimono: i frenologisti non vi troverebbero che pura materia, capace di produrre nuova materia. L'imperatore non veste mai da borghese, ma sibbene da militare; ciò che offende altamente la classe, che non appartiene alla milizia. Ma l'imperatore, sapendo ciò, ha ridotto gl'impieghi civili al militare; e tutti hanno un grado corrispondente alla gerarchia delle armate, e ne' dì festivi e nelle solennità denno portare la divisa.
Mi condussi quindi a visitare le tombe della famiglia imperiale. Stetti alquanto a contemplare quelle casse nei sotterranei. Vidi quella dell'imperatore Francesco, che ha martoriato Silvio Pellico e tanti dei nostri migliori Italiani; essa si estolle in alto come in trionfo, e in segno di grande distinzione. Vidi invece quella di Giuseppe II, e mi vi curvai sopra: è a terra, spoglia di ornamenti; è un'umilissima cassa, e non altro. Ma la prima racchiude le ossa di un tiranno, e la seconda le spoglie mortali di un principe saggio, e che, anziché despota, si considerava il padre de' suoi popoli Alla vista del sepolcro di Francesco non mi potei contenere, e meco stesso andai ripetendo queste parole: "Tu non farai più male agli Italiani; tu, una volta imperatore, oggi sei uguale all'infimo de' mortali; la tua corona, i tuoi tesori, i tuoi soldati, i tuoi sgherri non hanno potuto arrestare la falce della morte.
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