Alcuni poi mi furono assai cortesi, in ispecie quelli che avevano passato alcun tempo in Italia, di cui parlavano sì vantaggiosamente.
La Polizei-Hause è un luogo ove sono posti i prigionieri prima di passare sotto processo regolare. Sinché stanno ivi sono sotto l'immediata dipendenza della polizia, e segno è che mancano prove legali di reità contro di essi. Il che viene ad essere una specie d'arresto preventivo. Egli è per ciò che il prigioniero dovrebbe essere trattato con delicatezza e riguardo; ma niente di questo: egli è considerato un infame, e messo insieme a qualunque sorta di rei.
L'edifizio, che costituisce le prigioni, è un antico convento, che con molta maestria si adattò al nuovo ufficio. In tutti gli anditi si trovano sentinelle; e ad ogni porta delle segrete evvi una grata, per mezzo della quale le guardie carcerarie possono vedere quello che fa il prigioniero. Quanto alle altre misure di sicurezza e al trattamento carcerario, non mi dilungo: rammenti il lettore quello del papa nelle carceri nuove di Roma.
La segreta dove fui posto era lunga e stretta, con due finestracce assai alte. Sur un tavolato, che prendeva quasi tutta la stanza, v'erano alcuni sporchi paglioni con vecchie coperte; il tutto con buona dose d'insetti. Quattro individui a me del tutto ignoti mi facevano compagnia.
Verso mezzodì fui condotto alla presenza di un personaggio, che mostrava sessant'anni d'età: alto assai, di capelli canuti, olivastro nel viso, di modi assai gentili e signorilmente vestito.
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