Durante la mia prigionia, certo Clementi fu mandato allo spedale civile; il secondo giorno cessò di vivere.
Pei prigionieri non malati il vitto consiste in dodici once di pane nero; pasta o riso nell'acqua per minestra, e niente di vino. A chi ha mezzi di famiglia, durante il processo si concede d'ordinario di spendere del suo: il giudice processante si regola secondo la condotta dell'accusato negli interrogatorî. Tuttociò che si riceve dalla famiglia, viene depositato presso l'ispettore, il quale regolarmente tiene registro delle spese del prigioniero, da rendere ostensibile al presidente.
Coi pochi soldi rimastimi, comperava ad ogni mattina un po' di pane, e questo bastavami. Venne il giorno che non avea più un centesimo. La guardia recatasi, secondo l'usato, per tempissimo per la spesa, mi chiese:
Che desidera stamane, signor Orsini?
Nullarisposi.
Come! non vuole le sue solite cioppine?
No, vi dico»; e mi voltai dall'altro lato del letto.
Dopo una mezz'ora essa tornò: mi recava del pane.
«Nol voglio" dissi. Allora comparve Casati: mi chiese scusa per la libertà che si prendeva nel farmi quel meschinissimo presente: si offerì poscia di farmi altresì lavare la biancheria propria, e trattommi con molta gentilezza. Accettai, e dissi entro me stesso: gli uomini non sono poi tanto cattivi come si pensa.
In appresso, lo pregai di qualche libro, e me ne fornì de' suoi.
CAPITOLO SECONDO
Mantova è la più forte piazza militare dell'Italia continentale. Al nord-est s'innalza il castello di San Giorgio, edificato come ultimo rifugio in caso di rotte toccate dai Gonzaga nelle perpetue ed accanite lotte, che sorgevano nel medio evo co' signorotti vicini.
| |
Clementi Orsini Casati Italia San Giorgio Gonzaga
|