Chiestomi il Sanchez se avessi avuto una perquisizione poco prima di lasciar Vienna, risposi del sì.
Le hanno rinvenuto niuna cosa?
soggiunse.
Della stricninarisposi.
A qual oggetto possedeva ella del veleno?
Per servirmene in caso di colera, e perché aveva avuto pensieri di suicidio.
Così si scrisse, mostrando prima la stricnina ai testimoni.
Interrogato dove l'avessi presa, dissi: "In Genova durante il colera".
Indi si vollero i più minuti dettagli intorno al mio viaggio negli stati austriaci.
Nel che fui coerente a quanto aveva deposto altre volte, ed esclusi sempre di aver conosciuto o parlato con persone in Lombardia, tranne che per accidente.
Dall'insieme delle domande mi avvidi che sapevasi qualche cosa intorno alla mia missione di Milano, però era ben lungi dal credere che tutto fosse scoperto.
Interrogatomi se avessi parlato con certi individui pertinenti ad un comitato insurrezionale in Milano, risposi del no, ripetendo di non conoscere persona di quella città.
A questo, Sanchez levossi da sedere, ed incrociate le braccia al seno, e poggiatosi in tal foggia sulla spalliera della sedia, guardommi fiso e disse:
Non conosce mica un certo De Giorgi, dimorante in contrada della Maddalena? giovane torto di gambe, compositore di caratteri musicali?
No, signore.
Allora levò il capo in alto, lo crollò, e traendo un profondo sospiro, disse con voce grave:
Ella si vuol perdere
.
L'affare diveniva per me sempre più torbido; e raddoppiai l'attenzione.
Sanchez dal suo lato faceva le domande con molta prestezza; non le ripeteva, e mi obbligava di rispondere correntemente.
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