Sentimenti degni di lode!
disse gravemente Sanchez.
Chiesi di scrivere alla signora Herwegh a Zurigo, come quella che aveva tenuto al battesimo una delle mie bimbe, e conosceva molti miei amici. Mi si domandarono delle spiegazioni sul conto di lei: le diedi, dicendo che le fedi battesimali erano in Nizza, dove avevo vissuto colla mia famiglia. Allora fummi concesso di scriverle con questi estremi:
1°) che avessi detto di trovarmi in Mantova per affari particolari;
2°) che non mi sentivo bene, ed aveva bisogno di danaro, pel quale oggetto la richiedeva s'indirizzasse a qualche mio amico;
3°) che non dessi nemmeno a sospettare di essere arrestato;
4°) che le imponessi d'indirizzare le lettere a Verona, posta restante, a Giorgio Hernagh.
Così feci(30).
Partitosene il delegato, si venne sul parlare di Calvi: chiesi dove fosse; Sanchez rispose:
Qui, è stato giudicato e sentenziato a morte
.
A morte?» ripresi io in segno di meraviglia.
Certo,
soggiunse "egli è reo al pari quasi dei Bandiera: entrò negli Stati imperiali con armi alla mano, e coll'intenzione di fare insorgere le popolazioni. La sua sentenza è a Vienna; si attende ogni dì l'exequatur; temo molto della di lui sorte."
Questa sarà la miasoggiunsi io.
Oh! non si può mica direripigliò; "dipende dagli eventi politici; e poi ella ha del tempo innanzi a sé e dal tempo si può sperare molto: ringrazii la Provvidenza che non è caduto sotto il potere militare; in dodici ore ella sarebbe stato spiccio."
Qui finì la nostra conversazione: fui riconsegnato a Casati e alle guardie.
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