Mostrossi zelante, attivo, intelligente, educato, e severo fino all'ultimo segno. Queste qualità piacquero al governo, e quando nel 1851 si scoprirono le fila d'una cospirazione, lo si volle custode speciale dei prigionieri, che per un tal fatto si sottomettevano a processo. I detenuti politici furono messi nel castello: il processo militare era diretto da Straub, capitano d'infanteria e auditore militare. Costui simpatizzò moltissimo col custode, e gli diede pieni poteri sovra i prigionieri. Fra questi ve n'erano di ricchissimi: tutti però senza alcuna distinzione venivano messi alle catene e al semplice vitto di carcere. Durante gl'interrogatorî che si facevano nella sala in presenza di Straub, il quale interrogava in italiano, e scriveva ciò che voleva in tedesco, Casati stava alla porta con due soldati di linea armati. Udiva così l'interrogatorio dell'accusato. Dopo di ciò, se il prigioniero si era portato bene, vale a dire, se aveva svelato qualche cosa, egli incominciava a concedergli il pane bianco invece del nero; un altro giorno andava più innanzi: gli permetteva una buona minestra, e così via via, a seconda delle rivelazioni. Quando invece s'incontrava in giovani fermi, si accresceva il peso delle catene, si diminuiva il pane e si mandavano nelle prigioni della Mainolda, peggiori assai di quelle del castello. Dopo un paio di mesi venivano rimessi nelle mani di Casati. Se persistevano fermi nel non volere disvelare, si conducevano a lor volta al numero 12, la qual segreta, per essere la più alta di tutte, non lasciava udire gli urli del paziente.
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Straub Straub Casati Mainolda Casati
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