Pagina (223/371)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quanto alla parola colpa, non si riscaldi: ammette lei di avere contravvenuto alle leggi austriache?"
      Sì, signore.
      Dunque ha delle colpe in faccia al nostro governo.
      Mi morsi le labbra, e stetti quieto. Quindi per tre giorni consecutivi venne esaminandomi di nuovo su tutte le circostanze più insignificanti di mia vita; mi recò innanzi le prove di ogni sua affermazione, e ben mi avvidi che non vi avea scampo.
      Tornò quindi sul chiedermi perché voleva prendere servizio presso l'Austria, e non presso le armate alleate. Risposi: "Non sotto gl'Inglesi, perché si comprano i gradi, ed io non aveva allora somme disponibili; non sotto i Francesi poi, primo perché sarei stato cacciato in una legione straniera, considerata come carne da macello; secondo perché non avrei mai servito sotto lo stendardo di Napoleone, di un uomo che non ha principî di amicizia, di onore, di moralità; di un traditore, come lo ha dimostrato in Francia nella sua condotta politica, e nella uccisione della Repubblica Romana".
      Aggiunsi, ch'io conosceva appieno la propaganda da lui fatta in Italia, ma che non metteva radice.
      A queste parole Sanchez m'interruppe dicendo:
      Conosce ella alcune famiglie mischiate in simili pratiche?
      Risposi netto: "Non faccio il delatore".
      Infine così seguitai:
      Se la Francia spedisse di nuovo contro Italia un'armata per conquistarla e derubarla una seconda volta, io mi batterei per l'Austria in tutti i casi; perché il dominio francese tende a corrompere letteratura e carattere nazionale, il che è facile per la grande simiglianza tra le due nazioni; laddove tra noi e i Tedeschi saravvi sempre totale distacco d'indole e di costumi


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371

   





Austria Inglesi Francesi Napoleone Francia Repubblica Romana Italia Sanchez Francia Italia Austria Tedeschi