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      Ma la sentinella, udito del rumore, ci ha fatti levare, e l'abbiamo trovato a sedere sulle tegole, tenendosi per la catena di un parafulmine."
      Dunque,
      dissi "non ha fatto a tempo a calarsi giù?"
      Come voleva che facesse? non aveva corda.
      Oh bella! veramente da pazzo» soggiunsi.
      Da parecchi mesiriprese il secondino "egli ne aveva preparata una, sfilando le lenzuola, ma tanto corta che non sarebbe giunta a un terzo. E ciò non basta: era sui tetti, e l'aveva dimenticata nel paglione."
      Che bestia!
      mormorai io.
      Non c'è mica bestia che tenga» rispose;
      gli è che quando si fanno di tali cose, non si ha più la testa lì, e il cuor batte."
      Verissimosoggiunsi.
      E poi, dove voleva andare?
      continuava dicendo il secondino; "se dentro Mantova, riuscendo vicino a Santa Barbara, sarebbe stato ripreso nel giorno; se poi si calava giù dal castello, qualora avesse preso seco la corda, rimaneva per aria; ma ammesso anche che fosse disceso nella fossa, dove andava poi? vi è un muro assai alto.»
      E come fanno dunque a pulire la fossa?
      dissi io; "non vi sono scale?"
      Ve n'è una sola, che mette nella casa del custode del teatro; la chiave della porta è in potere del governatore della città, e senza un di lui ordine nessuno può calare.
      Capperi! che rigore!
      dissi io; "si vede proprio che Redaelli, oltre all'essere birbo, è una vera testa sventata."
      L'è proprio pazzo e cattivodiss'egli; "in queste cose bisogna o riuscire o niente: e poi rovinava noi altri. "
      «Poveri diavoli!" dissi io; "intanto beviamo."
      Si bevette; versai altro vino; e mentre che egli teneva il bicchiere parlava così:


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Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371

   





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