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      Avendomi ciò detto il Frizzi, gl'imposi di finirla con tutti questi discorsi, e gli diedi venti franchi, i quali facevano centoventi cogli altri consegnatigli pel cambio.
      Intanto egli mi andava segretamente comprando qualche bottiglia di buon vino, che noi bevevamo insieme, e credeva sempre che quel danaro ce lo saremmo mangiato a metà.
      Non altro passò tra me e lui. Egli, imbecille - i cospiratori notino bene questo fatto, che pone in chiaro i precetti di Machiavelli al capo delle congiure - comunicò tutto a sua moglie.
      Avvenuta la mia evasione, furono perquisite tutte le guardie carcerarie; e si trovarono al Frizzi alcuni napoleoni d'oro: il che, unito ai precedenti del cambio scoperto dalla polizia e dal presidente, bastò perché s'interrogasse di nuovo il giovane, che portò il danaro al banchiere, e la moglie stessa. La quale tutto sapendo dal marito, lo accusò subito, dicendo che egli aveva cambiato per conto dell'Orsini da seicento franchi. Frizzi non potendo negare, s'ebbe una condanna di otto anni al carcere duro. Si noti, che la deposizione della moglie è nulla presso qualunque legislazione.
      4°) in ultima risultanza, la Commissione riconobbe per fatto incontestabile, che io era uscito per un caso di audacia, segando le sbarre di ferro. Dopo di che il governo pose alla pubblica asta l'impresa di ricostruire le due ferriate vecchie, e riacconciare la finestra; vendette i ferri tagliati, alcuni dei quali furono comperi dai Mantovani, che li conservano come memoria del fatto accaduto.


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Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371

   





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