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      10°) che tra Dio e la creatura umana sonvi dei rapporti, nei quali non ha diritto d'intromettersi né la società, né il governo, né un individuo qualunque; che l'uomo è libero nell'adorare Iddio; che tra sé e lui havvi la propria coscienza, il cuore e l'intelletto, i quali direttamente corrispondono con lui;
      11°) che la istituzione dei preti non è necessaria per adorare Iddio, né al benessere della società;
      12°) che il governo di una nazione deve ridursi ad una suprema magistratura amministrativa, ad oggetto:
      a) che la sicurezza personale sia in pieno vigore;
      b) che i diritti di ognuno abbiano libero e compiuto sviluppo;
      c) che a norma degli interessi particolari presieda costantemente l'equa legge del tornaconto generale;
      d) che il commercio, e le scienze, e le istituzioni civili siano in continua attività e progresso;
      13°) che il diritto divino, su cui stanno poggiati i troni, è una invenzione del dispotismo;
      14°) che vi è dispotismo ove havvi servitù; che siamo servi, quando non siamo liberi di noi stessi;
      15°) che le armate stanziali sono i più validi appoggi del dispotismo;
      16°) che ogni cittadino dev'essere all'uopo un soldato, pronto a difendere la patria e la famiglia;
      17°) che le nazioni debbono considerarsi come tante famiglie, e che nessuna ha diritto di comandare o soprastare alle altre;
      18°) che la vera libertà italiana non potrà conquistarsi, sino a che le altre nazioni non siano nella medesima via; né avere solida guarentigia, sino a che l'Europa sia del tutto libera.
      CAPITOLO SEDICESIMO


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Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371

   





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