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      Ciò si rivela da tutti i suoi scritti;
      2°) lo stabilimento di un papato, che abbia unito in istretto connubio il potere spirituale e temporale, che egli chiama Concilio.
      Egli dice: "Il pensiero è lo spirito; la traduzione di questo pensiero in atti, in opere visibili esterne, costituisce il fatto sociale. Così il pretendere di separare intieramente, e per sempre, le cose della terra da quelle del cielo, il temporale dallo spirituale, non è né morale, né logico, né possibile"(43). Più avanti dice: "Costituente e Concilio, ecco il Principe e il Papa dell'avvenire";
      3°) che l'unità è l'idea di Dio, angelo di morale, e di civiltà progressiva alle nazioni d'Europa; che l'Italia (nazione che manca dell'unità politica, e che non ha ancora intimamente e stabilmente costituita la unità morale) la darà all'Europa, e al mondo intero, vale a dire che darà agli altri ciò che non ha per sé, ciò che deve acquistare per sé stessa, mediante una rivoluzione, che renda omogenei tra loro gli abitanti di ogni provincia, di ogni comune, di ogni villaggio;
      4°) che la formola Dio e Popolo, stampata sur una tela, porterà la civiltà a tutti i popoli della terra;
      5°) che la bandiera, su cui sarà stampata questa formola, partirà da Roma, la quale possiede virtualmente le veraci cause della rigenerazione e della iniziativa;
      6°) che una di queste egli vide appunto nel 1849 all'occasione che due carrozze di cardinali vennero abbruciate da una ventina di persone, allorché egli scrisse: "Dalle fiamme delle carrozze cardinalizie, arse sulla piazza del Popolo, è uscita una luce, che rischiarerà la via, sulla quale i popoli si affratelleranno, un dì o l'altro, in uno sviluppo religioso, in una fede di opere redentrici e d'amore";


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Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371

   





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