7°) Mazzini, a causa della stranezza delle sue idee conducenti al dispotismo anziché no, non più rappresenta l'idea repubblicana che deve portare, o presto o tardi, la vera libertà all'Italia;
8°) tendenza generale dei popoli schiavi dell'Europa a farsi indipendenti;
9°) tendenza di tutte le nazioni a riconoscersi come sorelle, ed a fare scomparire dalla società gli elementi che ereditammo dai Romani, dai Tartari settentrionali, e dalla Chiesa: l'Impero, cioè, la Monarchia, la Teocrazia, e il Potere Spirituale.
Oggetto primissimo dell'Europa: riconoscimento delle nazionalità, libertà assoluta, tanto intellettuale quanto politica e civile;
10°) strettissima lega di tutti i governi europei a fine di opporsi e di arrestare la corrente, per cui si avviano i popoli;
11°) prontezza loro a schiacciare qualunque tentativo di movimento liberale, ed insieme solidarietà tra di essi, esercitata per mezzo delle polizie, dei preti di ogni specie, della diffidenza e corruzione fomentata, dei tradimenti, degli omicidî politici e delle armate.
In questo stato di cose che debbono fare i repubblicani dell'Italia e dell'Europa? Intendersi, unirsi, costituirsi, avere dei centri, delle rappresentanze, star pronti agli eventi, ad impadronirsene, a non lasciare che un utopista, un fanatico, un conquistatore, un governo qualunque, metta a profitto proprio l'entusiasmo delle masse, e lo svii dal vero oggetto della rivoluzione.
Passando poi dalle generali alle particolari, e venendo agli Italiani repubblicani, dirò che eglino debbono, senza metter tempo di mezzo, ordinarsi in un centro; costituirlo nell'Italia stessa, dove sono raccolti e convenuti i repubblicani di ciascuna provincia, e donde con facilità possono, come dal centro alla circonferenza, spandere dottrine educatrici, e mezzi preparatori alla gran lotta che deve portare il rinnovamento sociale.
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