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      7°) che si deve ricevere l'aiuto di qualunque straniero nella guerra di rigenerazione italiana, ma che nessuno straniero armato in corpo deve porre il piede in Italia; che gli stranieri, i quali per solidarietà nazionale ci dànno mano, debbono essere fatti cittadini italiani, ed ammessi come tali nei corpi delle truppe nazionali;
      8°) da ultimo, che fino a che uno straniero armato ha piede in Italia, vi debb'essere guerra e cospirazione sorda, costante, accanita, e che si debbe usare ogni sorta di mezzi, purché conducenti al trionfo della causa.
      Giovani italiani, son queste le norme, che le nostre sventure, la esperienza e i migliori politici c'insegnano di seguitare. Fuori di esse non vi ha salute: non vi lasciate illudere da' bei parti di una inesperta ed orgogliosa immaginativa.
      Voi avete perduta la indipendenza, e siete nella nullità: dacché scomparve la libertà dalle vostre contrade, siete un popolo di nome, senza storia, senza lustro, senza vita propria.
      La vostra storia, da tre secoli e mezzo, è la narrazione delle vittorie degli stranieri in Italia, dei tributi pagati ad essi, delle fucilazioni, del carcere durissimo, e degli esilî; è la storia delle bassezze nazionali, delle intestine discordie, delle meschine ambizioni.
      Sollevatevi all'altezza dei tempi: siate uomini, vale a dire, esseri razionali, dignitosi, fieri, liberi, indipendenti; siate insomma Italiani, e maledite per sempre la parola servaggio e discordia; abbracciatevi l'un l'altro; amistà, fratellanza sia decretata con ognuno, che non sia infame; e vendicate le vittime di tanti eroi, che per più secoli il dispotismo straniero e interno va mietendo nelle nostre contrade.


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Memorie Politiche
di Felice Orsini
pagine 371

   





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