Lord Aberdeen, ministro degli affari esteri, fatto consapevole di tal lettera, promise(47), che si sarebbero d'ora innanzi sorvegliati i passi e le azioni tutte dei rifugiati. Né tacerò a Vostra Eminenza, che il ministro degli affari esteri a Parigi, cui fu partecipata la direzione dei rivoltosi a Valenza, assicurò, che andava a mettersi di concerto col governo spagnuolo per impedire tutte le riunioni, che vorrebbero farsi in quel regno, e per ottenere la separazione e la sorveglianza dei rifugiati.
Son certo che tali notizie le saranno gradevoli; e nell'apprendere con piacere, che regni in codesta provincia la più perfetta tranquillità, mi onoro di ripeterle le proteste del solito mio profondo ossequio, con cui Le bacio umilissimamente le mani.
Di Vostra Eminenza
Roma, 27 aprile 1844.
Umil.mo. dev.mo servitor veroL. Cardinale LAMBRUSCHINI
Sull'elenco trovasi n° 1736.
Dalla lettera riportata si conosce, che i fogli intercettati da sir J. Graham vennero comunicati ai Ministri delle Corti estere, e tra gli altri al cardinale Lambruschini. Non posso perciò conciliare un tal fatto colla seguente solenne asserzione di lord Aberdeen, nella Camera dei Pari, il 4 luglio 1844, vale a dire tre mesi dopo che la lettera era stata scritta:
Il marchese di Normanby: 'Desidero sapere, se le lettere del signor Mazzini siano state sottomesse ai rappresentanti di alcuna estera corte'.
Il duca di Wellington: 'Non ne ho alcuna cognizione'.
Il conte di Aberdeen: 'Io posso rispondere a questa quistione con assai maggior giustezza, e posso assicurare il nobile Lord, che non una sillaba della corrispondenza in proposito è stata comunicata a chicchessia
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