Tutti bestemmiano Gesù Cristo, la SS. Vergine, il Sommo Pontefice, con espressioni abbiette le più ricercate, e pare che provino nel cuore una vera consolazione nel calpestare quei nomi augustissimi. I preti sono un ammasso di eterogeneo indefinibile, senza che si pensi a renderli migliori. L'ho intesi io stesso vantarsi delle più obbrobriose sporcizie, pronunciare eresie le più sacrileghe, aprire la bocca in politica nel modo il più vituperevole. E chi altri che i curati di campagna hanno ricoverato i ribelli nella prima sollevazione di Bologna del 43? So ben io con quali marche d'infamia stiano registrati nei processi politici i nomi di certi ecclesiastici. E con sì belli esempî di coloro, a cui è affidata la spirituale educazione dei popoli, qual meraviglia se i popoli crescono increduli, orgogliosi, briganti? Alla dissolutezza sacerdotale si aggiunge la peste degl'impiegati, per lo più o ignoranti, o perfidi; tutti ingordi, insaziabili. Non ne ho trovato uno solo, purché sia romagnolo, che si chiami contento dell'esser suo, che benedica il Principe che lo governa, che si vanti di servire il suo Sovrano per principio coscienzioso e disinteressato. Se per caso riescono in qualche buona operazione, eccoteli petulanti a chiedere rimunerazioni; e se l'ottengono, pur tuttavia si lamentano, perché non si credono bastantemente compensati. Pel denaro si prostituiscono tutti; talché vendita della giustizia, inosservanza delle leggi, private vendette, sotterfugi per ingannare, per accecare i poveri Cardinali Legati.
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