Coloro, rimessi in libertà, non parlano dell'accaduto per vergogna, non compariscono più fra i consorti per paura.
A grandi mali vogliono essere apprestati energici rimedî, giacché una soverchia dolcezza si prende per debolezza, ed aumenta la forza del male. Le Legazioni sono strabocchevolmente ricche, e però possono anche sopportare le spese occorrenti a tenerli in soggezione: né queste spese, per quanto siano strabocchevoli, impoveriscono i paesi, perché quel denaro prendendo un giro fra la popolazione stessa, ne diminuisce anzi la miseria. Si assoldi una forza estera imponente, che li tenga in dovere. Si mandino a cuoprire gli impieghi governativi e politici uomini di specchiata probità e di conosciuta energia. Si spargano fra essi sacerdoti e religiosi santissimi, i quali si occupino di una nuova predicazione dell'Evangelio, che si dedichino esclusivamente all'educazione spirituale della gioventù, strappandola anche, ove bisogni, dalle mani dei loro genitori. Si lascino imprendere a spese di quei Comuni grandiose lavorazioni di fabbricati, di strade, di canali, che li tengano occupati, si divaghino pure con leciti divertimenti, i quali li distraggano specialmente nelle ore serali, le più pericolose alle macchinazioni. E a chi bestemmia Iddio, la Vergine, il Papa, gli si apprestino, senza riguardo di condizione, di sesso, di età, carcere con pane, acqua, e bastonate, e sempre in via politica, sempre nel più gran segreto. Sono popoli, che bisogna riguardarli come una colonia di barbari, che abbisognano di una nuova scuola di civilizzazione.
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