Ad onta che quest'anno il Congresso non abbia avute le sue riunioni segrete, non ha mancato però del più forte interesse, poiché più di ogni altra cosa ha dimostrato un fatto già accompito, alla manifestazione del quale si è dato libero sfogo senza ritegno; voglio dire la reale e viva fusione delle opinioni, l'accordo il più completo ad uno scopo solo ed un solo fine, che non è nato per segrete mene, ma per unanime consenso: stringersi al trono del potere di Carlo Alberto, a quello della religione di Pio IX, e con comune intelligenza tentar di tutto, ed occorrendo ancora compromettere fortemente questi due monarchi, nella lusinga di vedere per mezzo loro ridotta l'Italia a quel punto di vista, a cui tentano oggi le masse. E dico le masse, perché oggi non si tratta di cospirare contro il proprio sovrano, ma in favore di due regnanti; le masse, sia delle truppe piemontesi, che delle popolazioni italiane, intendono facilmente gli ammaestramenti di coloro che oggi, in buona fede, li tengono raccolti, ed all'unissono, perché essi pure sperano; ma che domani farebbero servire in sens'opposto, quando queste dimostrazioni non fossero atte ad attirare i regnanti, e restassero delusi nelle loro aspettative.
Livorno, 1° ottobre.
Nell'esergo della presente si vedono scritte le seguenti parole di mano del sotto-governatore:
7 ottobre 1846.
Si trasmette copia del presente all'Em.mo di Stato, perché veda quale direzione prenda lo spirito pubblico in Italia
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VIII
Venendo da ultimo al modo di compilare le note ed i registri delle persone in sospetto, riferisco uno o due casi soltanto, perché troppo lungo sarebbe se volessi pubblicare tutti i documenti che ho intorno alle polizie.
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