In questo misero mondo chi à è, e chi non à non è. Pietro à quattrini, e dunque è amorevole ammonitore degli altrui difetti. E questo ch'io ti dico, entrato che sarai piú innanzi negli studii, ti verrà confermato dalla Logica, sorella consanguinea della grammatica, dove tu troverai stampato con lettere formate tanto fatteAsserit A, negat E, verum generaliter ambo;
il quale verso suona che chi à è; chi non à non è; e chi à, ed è, afferma e nega in modo assoluto, non lasciando luogo ad appellazione. Pietro dirà che Tizio è dabbene? Subito di Tizio si scriveranno vita e miracoli. Dirà per contrario che sia cattivo? Non mancherà chi gli apparecchi la forca.
E qui mio padre si ricalcò stizzosamente la parrucca sul capo, tirò su un secondo pizzico di tabacco, raschiò, tossí, si soffiò il naso, e riprese: - Prendiamo ora il signor Sempronio. Sempronio è un farfanicchio, una zucca vuota, un cedriuolo semenzito, un paio di calzoni agganciato ad una giubba, ed imbottito di sciocchezze. Gracchia sempre, né sputa mai, e, se sputa, gli altri leccano; e, se parla, si ha per oro pretto ogni parola che gli esce di bocca, e si grida al miracolo, e si battono le mani a guisa di cennamella. A quei della brigata che son vicini quella parola si ripete a voce sommessa, e con aria solenne; a quei che son lontani si comunica per via di gesti. Sempronio si picca di poesia, e si tiene d'assai nell'arte oratoria. Recita componimenti, che non sono sua farina, e quanti gli stanno attorno ne commentano le frasi; vi mettono le virgole, i due punti, il punto; e gli accenti coi varii moti delle spalle, delle mani, dei piedi; vi segnano le parentesi inarcando le ciglia, e coi nasi allungati sulle labbra sporte in fuori vi cacciano per entro mille punti ammirativi.
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Logica Tizio Tizio Sempronio
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