Pagina (8/319)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quanto son belli e poetici i seguenti proverbii, e quant'altezza di sentire manifestano in Calabria! La zitella è santa come un altare. L'uomo che gitta un cattivo pensiero nell'anima di una zitella è simile al Demonio che versò il male nel paradiso terrestre. Tre sole cose hanno fragranza in questo mondo, il fiato del fanciullo, della zitella e del vitellino lattante.
      Fino ai sette anni i due sessi vivono confusi: comune il salto, la lotta, il gioco, la colezione, ed il maestro; ed in quell'età si gettano i semi d'un'amicizia innocente, che in seguito germogliando sarà amore. Sii mia comare, dice il ragazzo alla ragazza; e quella si svelle un capello, ne mette un capo in mano al piccolo maschio, ed ambedue tirano e quindi lo spezzano. Sii mio compare, dice la ragazza al ragazzo; e il ragazzo piglia un piccolo ciottolo; egli vi sputa, ella vi sputa, il ciottolo si lancia piú lungi che si può, e la nostra amicizia, gridano entrambi, cessi quando si troverà quel ciottolo. Facciamoci compari, dicono il ragazzo e la ragazza, ed entrambi o vestono a guisa di bambino un fascio di puleggio e lo battezzano; o nel giorno di S. Giovanni si mandano un regalo di fiori, che si dice ramaglietto, parola cugina all'altra di ramaglia, che in Arezzo vale ripoliture degli alberi. Di qui nascono l'espressioni compare di capello, compare di pietra, compare di bambino e compare di ramaglietto; e quando si dice ad una donna: Tu sei bella come un ramaglietto, non si ha altro che aggiungere. Questi costumi sono poesie, sono simboli, sono metafore in atto; e trovansi presso tutti i popoli primitivi, non ancora corrotti, non ancora divenuti prosa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





Calabria Demonio S. Giovanni Arezzo