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      Memore del consiglio della nonna:
      Fa di comprarti un porco d'un carlino,
      Ma fa ch'ei trovi poi lo truogo pieno (2).
      comprò nel mercato di Cosenza una porcellina corta e raccolta. Poi ricordando l'adagio: Gallina e porcello, Per lo becco pare bello (3), le raccolse dí e notte bucce di cetriuoli e di cocomeri. Poi udí il proverbio: A chi porco non ha la sorte è ria; Ei vede la salsiccia e la desia (4), e il poveraccio cacciandole il mignolo nell'orecchia e grattandola le disse: Ingrassa, ingrassa! Quando muori, qual piede mi lassi?, ed andò in estasi quando l'animale stendendosi per terra, e sprangandogli un piccolo ed amoroso calcio parve rispondergli: Ti lascio questo pregiutto. Ascoltò la canzone: Val meglio crescer porci, e non figliuoli, Ché uccidi il porco e 'l muso ti consoli (5), e, visto il figlio a mangiarsi un pugno di castagne, gliele tolse, e buttolle alla bestia. Una sera la moglie gli disse: Titta, essa è randagia. Ed egli per levarle il vezzo di dilungarsi dall'abitato fé questo incantesimo: Le tagliò un fuscello sulla lunghezza della coda, le svelse sette setole dal collo, e setole e fuscello nascose sotto il truogo. Poi la bestia infermò, ed ei fu piangendo dal piú vecchio vicino, ch'Esculapio dei porci si tolse di tasca con un fare solenne una lesina ed una radice di elleboro, erba che noi diciamo radicchia, e fatto un foro nell'orecchia della porcella vi cacciò dentro l'elleboro pronunziando a voce sommessa:
      Radicchia beneditta,
      'Nterra sei nata, ma in cielo sei scritta;


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Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





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