Ignorano il numero, la natura, e i limiti dei fondi del Comune, ne ignorano i crediti e li lasciano inesatti, i dritti e non li fanno valere; e nel redigere un contratto di fitto son costretti ad invocare l'aiuto di qualche ex-sindaco barbogio dei tempi beati.
È tempo di farla finita con codesta ignoranza. Non ci stancheremo di esortare i nostri concittadini ad intervenire alle votazioni, e alle discussioni del Municipio: è solo in questa guisa che potranno conoscere le bisogne di casa loro. Non ci stancheremo di dire ai membri del Municipio: Non siete piú macchine, come una volta, fatte per apporre la firma ad atti ignorati e non letti; non siete piú mobili-semoventi ad altro non buoni che a compiere il numero legale delle sedute. Ma studiate, ma riflettete, ma entrate bene con la mente nei bisogni presenti ed anticipate i compensi agli avvenire. Deh! quando avverrà mai che vedremo sparire la vita sciupata, senza serietà, senza scopo, senza dignità morale della presente generazione? Quando vedremo i giovani raccolti nelle farmacie, nei caffè, nelle sale di bigliardo, invece di occuparsi di novellette che alimentano la curiosità, l'invidia, la maldicenza, quanto insomma vi ha di pessimo nel cuore umano, discutere le necessità della patria, e veder modo di migliorarla? Solo allora, e non prima di allora avremo liberi cittadini degni di libere istituzioni.
Ora non abbiamo altro che buoni padri di famiglia, buoni figli di famiglia, ma cittadini no. Nessuno di noi trascura la politezza della sua casa; ma quanti curano quella del paese?
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