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      Della coverta poco mi cale, perché allora fortunatamente non andrò soggetto a reuma. D'officio poi non voglio saperne: me lo reciterò io anticipatamente, e il mio vale quanto quello dei preti. Campane poi no, organi neppure; perché non voglio che altri infastidito dalle 155 campane di Cosenza dica: - È morto, e neppure ha cessato di molestarci! Darvi sei carlini è troppo. Ho venti anni, e calcolando che io muoia a sessanta, verrò a darvi in tutto venti piastre, che ad industriarle mi si raddoppieranno in mano. Facciamo dunque cosí. Il denaro dei fratelli s'impieghi utilmente, e si formi una Cassa di mutuo soccorso che ci aiuti mentre siam vivi, e ci seppellisca quando saremo morti". Ma gli avi nostri non ebbero questo giudizio, e le Confraternite trascorsero in turpi guadagni per pochi accorti speculatori. All'elezione d'un nuovo priore tutta Cosenza è in moto; pare che debba scegliere un re. L'ambizione è adonestata col nome di zelo religioso, di devozione, di amore pel bene pubblico, e tutte queste belle parole saranno vere, ma noi ne dubitiamo. Nel cosí detto Libro di Banca i priori notano quel che vogliono, e nel Bilancio si segna la media delle prestazioni dei fratelli, e dell'elemosine il prodotto, presunto. Bisognerebbe che la Deputazione provinciale verificasse ogni anno il Libro di Banca; perché il denaro dei fratelli sparisce misteriosamente. I priori (ed è ben inteso che parliamo in generale) hanno i loro adepti, e la loro camorra formata dalle persone piú intelligenti, alle quali sanno di dover chiudere la bocca con un osso; e alla fine dell'anno, o nella festa del Patrono dànno un banchetto.


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Persone in Calabria
di Vincenzo Padula
Parenti Editore Firenze
1950 pagine 319

   





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