Si mangia, si beve, si tripudia, la Chiesa si muta per un giorno in taverna, e gli occhi si chiudono sopra i conti a gloria di Dio, e ad edificazione del prossimo. Bisogna dunque cambiare le confraternite in Società Operaie, o regolarne altrimenti il governo; e finché ciò non si faccia noi pensiamo che a mettere da parte per tre anni il prodotto attuale delle confraternite si avrebbe la somma di cinque mila 334 docati e nove carlini; somma sufficiente a fare un Camposanto. E da questo verrebbe abbellimento alla città, miglioramento alla pubblica salute, e risparmio (e ciò è piú importante) delle spese funerarie, le quali sono cosí enormi presso di noi, che tre casi di morte in un anno bastano a rovinare ogni ricca famiglia. Poiché, fatto il Camposanto, il Municipio organerebbe un servizio pubblico di seppellitori, il quale, dietro domanda delle parti interessate, curerebbe l'esequie del defunto in modo eguale e gratuito per tutti, lasciando però la facoltà di pagarle a chi le volesse fatte con maggior pompa. Questo nostro pensiero merita di essere eseguito: abbiamo indicato (e ciò era il piú difficile) il fondo, da cui potrà cavarsi il denaro per l'erezione del Camposanto, e l'utilità che ne verrebbe; resta solo che sorga un generoso che ne pigli l'impresa. I priori strilleranno, i preti faranno eco: ma senza strilli non si va avanti, e quando le ruote cigolano gli è segno che il carro cammina.
15 giugno 1861.
L'ORFANOTROFIO DI COSENZA
L'uccello che sfiora il fango, e non lo tocca, che batte con l'ale estreme la faccia del lago e non si bagna, che si culla nell'aria, né làsciasi trasportare dal vento, fu immagine in tutti i tempi dell'anima cristiana, che prega, che medita, che pugna con le passioni e le vince.
| |
Chiesa Dio Società Operaie Camposanto Camposanto Municipio Camposanto
|