Vero è bensí che dove non giunge la scienza del ferraio arriva quella del frate; e quando il mulo è preso da capostorno, o da malattia, di cui s'ignora la natura, il vetturino grida che il suo mulo sia indozzato (attuppatu), e manda pel fraticello, che venuto innanzi al mulo gli recita bravamente una orazione latina, gli versa la stola sul capo e l'acqua santa sulle spalle. Vi ha però un male per la cui guarigione è graziosa la ricetta del vetturino. "Cotesto mulo, - gli dissi una volta, è inguidalescato: che argomento ci vuole a sanarlo?" "II rimedio è facile, - rispose sorridendo il vetturino; - si brucia il basto, e sopra i guidaleschi se gliene versa la cinigia".
22 febbraio 1865.
La costruzione della postale fece nascere nelle terre e nei villaggi collocati lunghesso quella, la classe dei carrettieri e calessieri. Noi diciamo traino al carro, trainiere al carrettiere, e carro al biroccio. Il biroccio è vettura con parapetti ai fianchi, e con due ruote, tratta da buoi, guidata da un boattiere, e ne parlammo all'articolo dei massari. Il carro è piú grande, con timone lunghissimo, e due sole ruote assai alte. Non ha parapetti, ed è tirato da cavalli o da muli. In origine i carpentieri furono tutti napoletani, ma i nostri dopo non molto ne impararono l'arte. Fabbricano i carpenti a cottimo, adoperando per la stanghe, per le ruote, per la sala, e l'intelaiatura della cassa il faggio e l'olmo; ed un buon carpento monta poco piú che 297 lire, il che non è molto, chi guardi ch'eglino vi mettono di suo non solo il legname, ma il ferro che cerchia le ruote, la búccola che fascia la sala, la bronzina ond'è rivestita la capacità interiore del mozzo, i due acciarini (arsículi) che s'infilano in quella perché la non esca da questo, e pernii, e viti, e chiavelli.
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