Tentò di far credere al pubblico di essere egli in detta coi due cugini, e non vi riuscí; mandò a dire ad alcuni proprietarii: - Se volete mungere sicuramente le vostre vacche, trovate modo che Rosanova e Scrivano o siano catturati, od uccisi -; e qui il suo pensiero gli tornò per l'appunto.
Assediato da varii proprietari, il generale Orsini bevve grosso; credette all'accordo segreto dei due cugini coi briganti, e spiccò contro a quelli un mandato di cattura. Ma il Prefetto tolse di errore il generale; la cattura venne disordinata, e i due cugini furono lasciati quieti. Quanto finora abbiamo detto era stato governato dal Prefetto Guicciardi con l'intesa del Ministero; ma dopo che il Prefetto, per giustificare i due cugini, fu costretto a mettere nel segreto il generale, tutto quello che seguí, seguí con la piena intelligenza sí dell'autorità politica, e sí dell'autorità militare.
Lo Scrivano intanto sapeva che il suo passato era incancellabile, era certo che l'un dí o l'altro sarebbe chiamato a darne ragione, e, per ottenere un qualsivoglia addolcimento di pena, unica speranza che gli sorridesse era quella di distruggere alcuna banda brigantesca. Ma su quale fare assegnamento? Monaco e Palma lo aveano in conto di traditore; restava Bianco, ed egli pensò a Bianco.
Tra i compagni di Bianco erano, e sono tuttavia Oliveiro e Serra. Scrivano li conoscea, e dopo lunghe pratiche gli persuase ad abboccarsi seco in Celico, di notte, e nella casa di *. L'abboccamento seguí: si convenne che in un dato giorno Oliveiro e Serra si sarebbero trovati con Palma, scevro dagli altri compagni, in un punto posto; Scrivano gli si sarebbe presentato sotto il pretesto di un sequestro, e durante il colloquio lo avrebbe accoltellato.
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