Spieghiamoci meglio. I signori A. B. C., e via discorrendo, dicono ai grandi capitalisti: - Prestaci un capitale di tre milioni di lire, che noi vi garantiamo con ipoteca sui nostri fondi, e da questo momento per titolo del vostro credito vi diamo lettere di pegno, che vi verranno soddisfatte con rate annue da tutti noi, sí pel capitale, e sí per gli interessi. - Quando uno di noi ha bisogno di mille lire, o piú, o meno, va dai signori A. B. C., e questi ci dicono: - Noi daremo a voi le mille lire, e voi darete a noi una ipoteca di duemila lire; ci pagherete ogni anno gl'interessi, e di piú venti lire, come piccola rata del capitale che vi prestate, acciocché dopo molti anni, e quasi senza addarvene vi troviate liberi dal vostro debito. - Cosí, né piú né meno, è fatta la Cassa del credito immobiliare.
Ora è possibile a farsi tra noi? Sí; perché si è fatta prima in Prussia sotto il grande Federico, e poi da per tutto.
È possibile di trovare grandi capitalisti, che prestino i loro capitali alla Cassa? L'esempio di Berlingieri risponde che sí. Oltre di che torna piú conto a loro il mutuarli a piú proprietarii obbligati solidamente che ad un solo e piú conto ancora a versarli nella cassa onde parliamo, che nel Gran Libro, perché quella li garentisce con un'ipoteca, e questo con la fede pubblica; da quella è assicurato l'effettivo valore del capitale e della rendita, da questo la sola rendita.
È possibile a farsi senza il soccorso del governo? Sí, perché la è cosa, che dipende unicamente da noi, e il Governo altro bene non potrebbe fare alla cassa che quello di riconoscere le sue lettere di pegno con dar loro il corso delle polizze.
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