Ora sapete, o lettori, che sia avvenuto? Lo Scialoja ha procurato una seconda edizione dei documenti del Barletta, e molti ne ha tolto e molti ne ha mutilato. E questo è il terzo fatto. Per trovare l'attributo che conviene a questi tre fatti non ci vuole molto ingegno, e per indovinare per cura di quali persone quei tre fatti avvenissero non ce ne vuole né molto, né poco. Il giornale "La Farfalla", che viene fuori in Torino, ha preso a trattare questo benedetto affare della Sila. Ma ciò ch'esso disse ne parve cosí nuovo, cosí incredibile, che non ci parve bene di riprodurre né il suo primo, né il secondo articolo; ma ora il terzo formola cosí bene le accuse, e scende a particolari cosí minuti, che noi ne crediamo la riproduzione nel nostro giornale cosa richiesta dall'interesse pubblico. Ecco dunque le parole del periodico torinese, parole, che per l'onore del paese vorremmo fossero false, perché il rubare, il falsare, il mutilare le pubbliche carte è fatto cosí profondamente immorale, che ogni onesto ne freme.
Per procedere in questi nostri studii ed in queste ricerche con ordine e con chiarezza, anziché noi esponiamo le cagioni che indussero il Senatore Scialoja a sottrarre ed a mutilare alcuni documenti che erano stati per uso del Parlamento con tanta cura raccolti ed ordinati, dal cav. Pasquale Barletta, egli è mestieri di dire quali sono i documenti tolti e mutilati.
Nulla ha toccato lo Scialoja della prima parte, che contiene le leggi ed i documenti anteriori all'anno 1806; ma nella seconda parte ha incominciato a togliere per intiero il documento n. 60 (da pag.
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