Cosí fin d'allora cominciò una guerra, che non è ancora cessata: guerra ai poveri per parte dei ricchi, che ogni anno estendono le loro difese; guerra ai ricchi per parte dei poveri, che diventano briganti, e depredano le terre mal tolte; e guerra a ricchi e poveri per parte del governo, che non legittima il possesso degli uni con un giudizio regolare o con una transazione, e non contenta i voti giusti degli altri, cui manca il suolo, dove posare il piede.
Chi voglia sapere la storia di tanta lite legga le memorie del signor Barletta. Il signor Barletta era uno dei piú dotti, piú operosi ed integri magistrati sotto il Borbone; e quando il Barbone, a rendersi bene affetti i Calabresi che gli metteano tanta paura, pensò di soddisfarli, affidò a lui l'incarico di verificare le usurpazioni, e dividere le terre libere ai comuni.
Il Barletta fe' la divisione: quelle popolazioni furono contente; ma venuto il 1860, le operazioni del Barletta rimasero incompiute, parecchi proprietarii ripigliarono i terreni, ond'erano stati privati, e la triplice guerra cominciò da capo.
La Sila attualmente è un vasto insieme di latifondi, abbandonati alla pastorizia nomade, e che non dà ai suoi proprietari ed alle popolazioni tutto il frutto che potrebbe. Nelle sue vaste solitudini non sorge verun villaggio, e sono perciò asilo inviolabile ai briganti. E cosí avviene un caso singolare, che la questione della Sila fa nascere i briganti, e quando i briganti son nati è la Sila che li protegge nelle sue immense foreste.
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