Da questo č venuto, che quando le nostre donne vanno in chiesa, e trovano un'altra che nega di far loro luogo sogliono dirle: - Oh! somiglia alla madre di S. Pietro -. E quando muore signora nemica di elemosine, il popolo dice: - Si trova avanti una fronda di porro.
Altra magaria che usano č questa. Si vuole che Tizio sposi Caia? La magara gira tre chiese e lascia in ciascuna un paio di paternostri, che vi devono dormire. Poi dalla mano di tre morti toglie la media falange del dito medio, la riduce in polvere, e la dŕ a mangiare a Tizio. Oppure fa un pupoletto di cera o di pasta, se lo mette in seno e stando davanti all'altare di S. Antonio prega cosí:
Sant'Antoniu ch' 'e (che di) Francia venisti
e tridici grazie fu chi portastidunamínne sia (dammene sei) a mia
pe' li dari a chi vuogl'iu.
Una la mintu (metto) alli piedi
chi pe mia venissi vulenteri;
una la mintu alli gammi (gambe)
chi pe mia venissi volannu,
una la mintu allu corichi pe mia ni spinni (mi brama) e mori;
una la mintu alli manichi pe mia fussi vurgali (30);
una la mintu alla capu,
chi pe mia cadissi malatu,
non pe muriri, Sant'Antoniu miu,
ma pe voliri chiú beni a mia.
Se una vecchia ha lunga agonia si crede opera di fattura e per toglierla si taglia la corda di lana che sostiene lo sproviero o si mette un giogo sotto il collo della vecchia, e poi si brucia.
La magara per prolungare l'infermitŕ di un moribondo entragli in casa e gli siede presso al letto e fila.
Mia ava materna vide di notte entrare due donne coi capelli sciolti, disseppellire il fuoco, poi buttare le loro trecce sulla verga, onde pendevano le salsicce, ricoprire il fuoco e sparire.
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