Gli adunati oltrepassavano il numero di 150 e l'Assemblea era presieduta dalla Commissione promotrice coll'assistenza dell'I. R. Commissario di Polizia Nobile Pier' Angelo Patuzzi.
Il Presidente provvisorio D'Oria diede lettura del discorso inaugurale e disse:
«Noi siamo qui raccolti per mettere la prima pietra di un edificio che i tempi, lungi dal concorrere colla loro possanza a rovinare, non faranno che vieppiù cementare e rendere solido.»
E dopo essere entrato nell'argomento sugli scopi e sugli intendimenti del sodalizio soggiunse:
«Che operando per simile scopo, come rinvenire miglior mezzo, fuor quello di formare un nucleo forte, compatto, indivisibile, dei membri isolati che compongono la nostra classe, e far sì che ciascuno porti tributo di beni e di cognizioni pella buona organizzazione della nostra Casa? In tal modo non avremo noi provveduto all'affrancamento dell'avvenire, non solamente nostro, ma ben anco degli esseri che con noi stanno a dividere le nostre gioie, i nostri dolori?
«Il pensiero di cui siamo oggi animati, animò già altri molti i quali raccolgono attualmente larga messe di frutti per averlo incarnato.»
«Le Società di Mutuo Sussidio esistenti a Torino, Milano, Francoforte s/M, a Parigi, a Lione, a Londra ed in parecchie altre città vanno ognora più fiorendo, e conseguentemente la sfera della loro opera pietosa si va, sempre più allargando. Esse tutte conobbero che il segreto onde pervenire al godimento di quanta più parte è possibile dell'umana felicità, consiste precisamente nell'affratellamento degli individui, nell'accomunare gli interessi dei medesimi e darli a guidare a chi trae profitto dal loro prospero andamento, e in pari tempo possiede le facoltà di cuore e di intelletto che conducono a soddisfacenti risultamenti.
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