I primi non mancavano, e alla loro pochezza numerica supplivano certo il coraggio, e la decisione di sacrificare la loro vita pur di conseguire la liberazione del catturato.
Ma i danari pur troppo facevano diffetto, perchè la spesa necessaria era non indifferente, trattandosi di acquistare vetture e cavalli per accelerare la fuga appena avvenuto il ratto che volevasi compiere.
Non per tanto l'energico Biseo Camillo non si perdè d'animo, chè anzi raddoppiò in lui la lena per ottenere l'intento sublime di salvare l'amico.
Egli fidava nella generosità di parecchi agiati che si professavano amici ed entusiasti del patriotismo dello Speri, egli faceva eziandio assegnamento più che certo sul concorso in denaro di parecchi che appartenevano al Comitato Direttivo. A questi il Biseo si rivolse in modo speciale per averne soccorsi.
Quale triste disillusione, quale atroce disinganno non ebbe a soffrire l'animo ardente e generoso di Biseo Camillo al rifiuto che ebbe di qualsiasi soccorso non solo, ma ben'anco all'udire accompagnato il rifiuto con parole insolenti ed oltraggiose all'indirizzo del povero Speri che veniva accusato degli arresti già operati.
Era paura, era viltà, era la massima abbiezione dell'animo che suggeriva a questi tristi cittadini l'opera nefanda di dilaniare e vilipendere colui che tutta la sua giovane vita offerse in olocausto pel bene e per l'interesse della patria? Eppure alcuni di codesti denigratori delle virtù e dello spirito di sacrificio del grande patriota sono viventi, e fanno ora pompa del più grande liberalismo e si millantano amici ed ammiratori del martire illustre!
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Biseo Camillo Speri Comitato Direttivo Biseo Biseo Camillo Speri
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