Semenza Luigi, di aver venduto ad un Lombardo una partita d'armi, conoscendone la destinazione per la Lombardia allo scopo rivoluzionario.
Tradotti quindi innanzi al, Consiglio di Guerra gli inquisiti suddetti, furono dichiarati tutti rei del delitto di alto tradimento, aggravato in riguardo al Speri Tito, di correità nell'attentato di assassinio per mandato, e come tali a tenore dell'articolo V. di guerra, degli articoli 61 e 91 del Codice penale militare, e dei Proclama 10. Marzo 1849 di S. E. il Feld-Maresciallo Conte Radetzky vennero a voti unanimi condannati Mori Attilio, Bosio Ferdinando, Zannucchi Omero, Montanari nobile Carlo, Cavalletto Alberto, Marchi Carlo, Cesconi Domenico, Speri Tito, Nuvolari Giovanni, Grazioli Bartolomeo, Padroni Lisiade, Fernelli Domenico, Malamann Giovanni, Dolci Luigi, Fattori Carlo Augusto, Bisesti Annibale, Vergani Giovanni, Cagliari Girolamo, Arvedi Pietro Paolo, Lazzati Antonio, Györfy Pietro, Walla Luigi, Kiraly Giovanni, alla pena di morte da eseguirsi colla forca, previa degradazione degli ultimi tre a soldati semplici; Finzi Giuseppe e Pastro Dottor Luigi, ad anni 18, Donatelli Augusto ad anni 8, e Semenza Luigi ad anni 5 di carceri in ferri, da espiarsi per tutti e quattro in una fortezza, oltre al rimborso solidario per parte di tutti gli inquisiti pel danno arrecato al R. Erario colle loro mene rivoluzionarie.
Rassegnata tale Sentenza a S. E. il signor Feld-Maresciallo Governatore Generale del Regno Lombardo Veneto Conte Radetzky, trovò di confermarla pienamente in via di diritto ordinandone l'esecuzione colla forca nelle persone di Carlo nobile Montanari, Tito Speri e Bortolo Grazioli, e col carcere inflitto a Finzi Giuseppe, Pastro Luigi, Donatelli Augusto, e Semenza Luigi, e condonando in via di grazia la pena di morte agli altri inquisiti si degnò commutarla nel modo seguente: ad Alberto Cavalletto e Domenico Fernelli, puramente per somma grazia, in 16 anni di carcere in ferri, a Attilio Mori presa in considerazione l'illibata sua condotta morale, la sincera confessione e dimostrato pentimento, e ad Antonio Lazzatti, per la migliorata sua condotta politica in questi ultimi tempi, in 15 anni di carcere in ferri, a Ferdinando Bosio, per avere colla sua confessione somministrato alla Giustizia il primo appoggio per le ulteriori investigazioni, ad Omero Zannucchi, Domenico Cesconi, e Giovanni Nuvolari, per dimostrato sincero pentimento, ed in riguardo all'ultimo anche per la conosciuta sua onoratezza; a Giovanni Malamann e Carlo Marchi, per la minore attività spiegata, in 12 anni, di carceri in ferri, a Lisiade Pedroni per essersi lasciato indurre dalla sua leggerezza giovanile; a Luigi Dolci per essersi lasciato indurre al delitto per debolezza di carattere; a Giovanni Vergani, per avere negli ultimi tempi rifiutato l'ulteriore sua cooperazione, ed a Girolamo Cagliari, puramente per somma grazia, in 10 anni, ed a Pietro Paolo Arvedi, pure per somma grazia in 8 anni di carceri in ferri; a Carlo Augusto Fattori, per la minore sua attività, e ad Annibale Bisesti, per essersi lasciato sedurre in causa della stringente sua miseria in 5 anni di carceri in ferri, da espiarsi per tutti in una fortezza; a Giovanni Kiraly, per la giovane età e buona condotta in 12 anni, a Pietro Györfy, pel dimostrato suo sincero pentimento ed illibata condotta in 10 anni, e finalmente a Luigi Walla in causa del suo pentimento, buona condotta e minore attività in 8 anni di lavori forzati in ferri pesanti.
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