Si fanno le fondamenta à scarpa, cioè che tanto più decrescano, quanto piu s'inalzano; in modo però, che tanto da una parte sia lasciato, quanto dall'altra, onde il mezo di quel di sopra caschi à piombo al mezo di quel di sotto: il che si deue osseruare ancho nelle diminutioni de' muri sopra terra: percioche in questo modo la fabrica uiene ad hauere molto maggior fortezza, che facendosi le diminutioni altramente. Si fanno alcuna uolta (massimamente ne i terreni paludosi, doue interuengano colonne) per far minore spesa le fondamenta non continouate, ma con alcuni volti, e sopra quelli poi si fabrica. Sono assai lodeuoli nelle fabriche grandi alcuni spiragli per la grossezza del muro dalle fondamenta sino al tetto, percioche danno esito a' venti, che meno diano noia alla fabrica, scemano la spesa, e sono, di non picciola commodità, se in quelli si faranno scale à lumaca: le quali portino dal fondamento fino al sommo dell'edificio.
DELLE MANIERE DE' MURI. Cap. IX.
FATTE le fondamenta; resta che trattiamo del muro diritto sopra terra. Sei appresso gli Antichi furono le maniere de' muri; l'vna detta reticolata, l'altra di terra cotta, ò quadrello: la terza di cementi, cioè di pietre roze di montagna, ò di fiume: la quarta di pietre incerte: la quinta di sasso quadrato: e la sesta la riempiuta. Della reticolata a' nostri tempi non se ne serue alcuno: ma perche Vitruuio dice, che a' suoi tempi communemente si vsaua; ho voluto porre ancho di questa il disegno. Faceuano gli angoli, ouer cantoni della fabrica di pietra cotta, & ogni due piedi e mezo tirauano tre corsi di quadrello; i quali legauano tutta la grossezza del muro.
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Antichi Vitruuio
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