DE GLI ABUSI. CAP. XX.
HAVENDO io posto gli ornamenti dell'Architettura, cioè i cinque ordini, & insegnato come si debbano fare, & messe le sacome di ciascuna parte loro, come ho trouato che gli antichi osseruarono; non mi pare fuori di proposito far qui auertito il Lettore di molti abusi, che introdotti da' Barbari; ancora si osseruano; accioche gli studiosi di quest'arte nelle opere loro se ne possino guardare, & nelle altrui conoscerli. Dico adunque, che essendo l'Architettura (come ancho sono tutte le altre arti) imitatrice della Natura; niuna cosa patisce, che aliena & lontana sia da quello, che essa Natura comporta: onde noi ueggiamo che quegli antichi Architetti i quali gli Edificij, che di legno si faceuano cominciarono à fare di pietre; instituirono che le colonne nella cima loro fossero manco grosse, che da piedi, pigliando l'esempio da gli arbori, i quali tutti sono più sottili nella cima, che nel tronco, & appresso le radici. Medesimamente, perche è molto conueneuole, che quelle cose, sopra lequali qualche gran carico è posto, si schizzino; posero sotto le colonne le base: lequali con quei loro bastoni, & cauetti paiono per lo sopraposto peso schizzarsi: cosi ancho nelle cornici introdussero i Triglifi, i Modiglioni, & i Dentelli: i quali rappresentassero le teste di quelle traui, che ne i palchi, e per sostentamento de i coperti si pongono. L'istesso in ciascun'altra parte si conoscerà, se vi si ponerà consideratione: il che cosi essendo; non si può se non biasimare quella maniera di fabricare, laquale partendosi da quello, che la Natura delle cose ci insegna, & da quella semplicità, che nelle cose da lei create si scorge, quasi vn'altra natura facendosi; si parte dal uero, buono e bel modo di fabricare.
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