A, Piazza.
B, Portichi doppij.
C, Basilica, oue i Giudici haueuano i lor tribunali.
D, Tempio di Iside
E, Tempio di Mercurio.
F, Curia.
G, Portico, e corticella auanti la zecca.
H, Portico, e corticella auanti le prigioni.
I, Porta dell'Atrio, dal quale si entra in Curia.
k, Anditi intorno la Curia, per i quali si uiene à i portici della piazza.
L, Il uoltar de i portici della piazza.
M, Il uoltar de i portici di dentro.
N, Pianta de i muri de i cortili, de i Tempij.
P, Anditi intorno la Zecca, e le prigioni.
L'ALZATO, Ch'è dietro la Pianta, è di una parte della piazza.
Tavola 14: vedi
Tavola 15: vedi
DELLE PIAZZE DE LATINI. Cap. XVIII.
IROMANI, & gli Italiani (come dice Vitruuio al luogo sopradetto) partendosi dall'uso de' Greci, faceuano le lor piazze più lunghe, che larghe: in modo, che partita la lunghezza in tre parti, di due faceuano la larghezza: percioche dandosi in quelle i doni à i gladiatori, questa forma riusciua lor più commoda della quadrata: & per questa causa anco faceuano gli intercolunnij de' portichi, ch'erano intorno alla piazza; di due diametri di colonna, & un quarto; ouero di tre diametri: acciò che la uista del popolo non fosse impedita dalla spessezza delle colonne. Erano i portichi larghi, quanto erano lunghe le colonne; & haueuano sotto le botteghe de' banchieri. Le colonne di sopra si faceuano la quarta parte meno di quelle di sotto: perche le cose inferiori, rispetto al peso, che portano; deono esser più ferme che le di,sopra come è stato detto nel primo Lib.
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