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      Cap. XIX.
      IDISEGNI, che seguono sono dell'altro tempio di Nimes, il quale dicono quelli della città che era il Tempio di Vesta, il che per mio giudicio non può essere, si perche à Vesta si faceuano i Tempij ritondi à similitudine dell'elemento della Terra, della quale diceuano ch'ella era Dea: Si ancho perche questo Tempio da tre parti hauea gli andidi intorno chiusi con muri continoui, ne i quali erano le porte da i lati della Cella, & la porta di essa Cella era nella fronte; di modo ch'ella non poteua riceuer lume da alcuna parte: ne si può adurre alcuna ragione che à Vesta si douessero fare i tempij oscuri; e per questo io credo più tosto ch'egli fusse dedicato ad alcuno de i loro Dei infernali. Nella parte di dentro di questo tempio ui sono Tabernacoli, ne i quali doueano essere delle statue. La facciata di dentro rincontro alla porta è diuisa in tre parti; il suolo, ò pauimento della parte di mezo è ad un piano co'l rimanente del Tempio: l'altre due parti hanno il loro suolo alto all'altezza de i piedestili; & à quello si ascende per due Scale che cominciano ne gli andidi, i quali, come ho detto, sono intorno questo tempio. I piedestili sono alti poco più della terza parte della lunghezza delle colonne. Le base delle colonne sono composte dell'Attica, e della Ionica, & hanno bellissima sacoma. I capitelli sono ancor essi composti, e lauorati molto politamente. L'Architraue, il Fregio, e la Cornice sono senza intagli; & sono similmente schietti gli ornamenti posti ne i Tabernacoli, che sono intorno la Cella.


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I quattro libri dell'architettura
di Andrea Palladio
Hoepli Milano
1945 pagine 235

   





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