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      Si prosiegue a raccogliere la robbia.
      Si sfronda e si alza la vigna.
      Si ripulisce la terra attorno al pedale degli ulivi, perchè cominciando a cader le ulive, non si perdano.
      Si raccolgono le mandorle ed i pistacchi.
      Negli orti si seminano, in questo e nel seguente mese, cipolle, lattughe e cavoli da torso.
      Si scalzano i cardoni.
      Si seminano i semi delle scabiose, quei dei leucoi (barcu) ecc. In questo mese si fanno con maggior facilità e sicurezza gli innesti delle rose ad occhio.
      Il primo giorno del mese si dividono le mandre, ed ogni pecoraio, che ha pecore nella mandra (prizzamaru) trasporta le sue in quella con cui è convenuto per il nuovo anno (mandriari).
      Si fanno le provviste delle legna per la fattoria.
      Si mazzica il lino.
      Si lava il frumento rimasto nel suolo dell’aja (sulami), finchè la stagione permette di asciugarlo.
      Nei primi giorni del mese i curatoli di aratri si occupano a mettere a cavallo gli aratri per trovarsi pronti. All’oggetto stesso si mettono in ordine le corde, i gioghi, i vomeri ec., onde, cadute le piogge, non si abbia a perder tempo per incominciare i necessarii lavori. Dicono a tal proposito i contadini toscani:
      Faccia chi può prima che il tempo muteChe tutte le lasciate son perdute.
      Si cominciano ad accomodare le botti, i tini, e tutt’altro che deve servire per la vendemmia.
     
      OTTOBREDi rado accade che in questo mese la terra non sia già in istato di seminarsi, ma è ben raro che vi sieno agricoltori che lo facciano. Chi ha indovinato questo momento ha assicurato in metà il buon raccolto.


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Calendario dello agricoltore siciliano
di Niccolò Palmeri
Tipogr. Pensante Palermo
1883 pagine 189