I giardinieri di Francia e di Germania al contrario li vogliono troppo piccoli. Ciò va bene in quei paesi. Ma fra noi, dove abbiamo una vegetazione rapida ed il sole ha molta forza, si corre pericolo di perdere delle piante. L’esperienza convince di questa verità. I vasi sieno proporzionati alla pianta. Ricordiamoci però che quando sono troppo grandi le piante tardano più a fiorire. Se sono angusti, il caldo le uccide. Tutti i vasi sieno bene a cono troncato, e non altrimenti.
8. Si trapianti quando le pianticelle hanno almeno cinque o sei foglie. La mattina per tempo, e poco prima del tramontar del sole, sono le ore migliori. Si difendano dal sole e dal freddo, cuoprendole almeno con un vaso vuoto a rovescio.
9. Si usi diligenza nel raccogliere i semi asciugandoli bene all’uggia, e riponendoli in luoghi asciutti. Si tronchino con tagliente temperino i rami delle piante che ne hanno troppi. Si lascino solo i fiori più vigorosi.
10. Chi ha copia di semi semini; specialmente quelle piante che sono perenni, appena il seme è maturo; se ne troverà sempre contento secondando così ciò che farebbe la natura stessa.
V.
OSSERVAZIONI SULLA MALATTIA DEGLI ULIVIDETTA VOLGARMENTE chiasima.
Oltre le malattie comuni a tutte le piante non è piccolo il numero di quelle che particolarmente attaccano l’ulivo. Questo albero prezioso, di cui gli antichi conobbero ed esaltarono i pregi fino a spacciarlo di origine divina, ed a farne l’emblema del più caro dei beni sociali, la pace, e che i moderni considerano a ragione come una delle più feconde sorgenti di ricchezze presso le felici nazioni dove il clima ne permette e favorisce la coltura, si spoglia di tutte le sue doti e non offre più che la triste imagine della morte, se la industria non viene in di lui soccorso all’infierire che fanno sovra esso sovente le meteore, gli insetti(2), o alcuna di quelle sconosciute atmosferiche costituzioni onde i mali epidemici e contagiosi travagliano gli esseri organizzati.
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